lunedì 5 novembre 2018

Madesimo Valchiavenna

Madesimo Valchiavenna, citata ripetutamente da Carducci, è un luogo da sogno. La stagione turistica dura tutto l’anno, tra 25 km di piste da sci e panorami mozzafiato.

Madesimo è un comune sito nella provincia di Sondrio, che è possibile raggiungere grazie alla statale del Lago di Como. Rientra in quella che è la comunità montana della Valchiavenna, a 1.550 metri sopra il livello del mare. Le origini del comune risalgono al congresso di Vienna, quando l’antico comune di Val San Giacomo che venne scorporato in tre differenti nuclei.

Madesimo è oggi una località molto nota tra gli appassionati di sport invernali, offrendo più di 60 chilometri di piste da sci, suddivise nelle varie aree circostanti. I visitatori potranno però godere anche di alcuni antichi quartieri dall’indiscusso fascino, come quello artigianale di Chiavenna, così come dedicarsi alle esplorazioni naturali, lungo sentieri mozzafiato. Basti pensare alle frazioni della Motta, nel comune di Campodolcino, che va estendendosi lungo la valle glaciale del torrente Liro. Alla lista è poi possibile aggiungere la Val di Lei, ampia vallata italiana nel comune di Piuro, che per un breve tratto rientra in Svizzera.

Com’è facile intuire, il periodo dell’anno particolarmente turistico è quello invernale, tra appassionati di sci, snowboard e hiking. Piccola curiosità culturale, Madesimo è legato al poeta Giosué Carducci, che scelse la località per villeggiare tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo

Se è vero che la stagione invernale attira la maggior parte dei turisti, è innegabile come Madesimo e la zona circostante abbia un fascino incredibile anche con climi caldi. Ciò è dovuto dalle immense vallate, che garantiscono assoluto relax e passeggiate alla ricerca di panorami da sogno, e magari di qualche marmotta. Queste sono le mascotte del luogo e, soprattutto d’estate, adorano crogiolarsi al sole, tra il caldo e gli scatti degli smartphone dei turisti. Uno di questi è senza dubbio il Lago Azzurro, nel comune di Campodolcino, che Carducci esaltò con una poesia nel 1888. In inverno il lago si svuota del tutto, essendo alimentato naturalmente da una sorgente sotterranea, che regala l’amabile spettacolo in primavera ed estate.

A breve distanza dal lago è inoltre possibile ammirare la statua della Madonna d’Europa, per poi continuare a camminare, perdendosi tra le bellezze della Valle Spluga, nota negli anni anche come Valle dei Liri o Val San Giacomo. Un luogo incantato che, almeno per gli abitanti, ha ancora un altro nome, l’unico da dover utilizzare in loro presenza: Val di Giüst. Letteralmente sarebbe la Valle dei Giusti e il riferimento va al fatto che storicamente venne esonerata dall’ospitare malfattori condannati al confino. Nello specifico la zona è nota per il passo dello Spluga, fondamentale nel 1900 per le comunicazioni con la Rezia elvetica e i territori tedeschi. Non solo hiking in queste località, che attraggono costantemente anche appassionati di bici, arrampicate e free climbing, per una stagione turistica in grado di durare dodici mesi l’anno.

Madesimo detiene un curioso record, è il comune italiano più distante dal mare, a ben 294 km dalle coste liguri. Solo relax e montagna dunque per chilometri e chilometri, con 30 piste da discesa nella Skiarea Valchiavenna-Madesimo-Campodolcino. Di queste, 14 sono azzurre, 13 rosso e 3 nere, raggiungendo un totale di 25 km di tracciati.

La maggior parte dei percorsi è relativamente facile, con gli sciatori più esperti che di solito vanno a caccia di emozioni più forti tra le nere Interpista, Italo Pedroncelli e Marcadello, con cannoni sparaneve per garantire una tenuta ottimale per l’intera stagione. Tra una discesa e l’altra sarà inoltre possibile godersi il panorama totalmente bianco a bordo di una comoda motoslitta, noleggiabile sul posto, all’avventura con i propri amici come novelli esploratori.

Come da buona tradizione italiana, anche Madesimo vanta un’ampia scelta di prodotti tipici locali e regionali. Un esempio è il violino di capra, originario della Valle Spluga, ricavato dalla spalla o dalla coscia dell’animale (allevati in loco). Il nome deriva dal modo d’affettarlo, con un fazzoletto sotto il mento, procedendo a tagliarlo quasi si stesse utilizzando un archetto da violino.

La Chiavenna ha dato i natali alla ‘brisaola’, con quella i che è da sempre garanzia d’assoluta qualità. Per gli amanti dei formaggi invece è immancabile il bitto, che ha origini antichissime, risalendo alle tradizioni dei clan dei celtici, scacciati dalla pianura dai romani. Si ritiene che il nome derivi dal celtico ‘bitu’, che vuol dire perenne.


(fonte: siviaggia.it)

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