mercoledì 1 agosto 2018

Aarhus

Aarhus è un importante centro della Danimarca, primo porto del Paese e seconda città più popolosa. Capitale Europea della Cultura nel 2017 insieme alla cipriota Pafo, è diventata oggi la meta dell’estate danese. Il motivo? È di una piscina… incredibile!

Progettata dallo studio BIG di Bjarke Ingels, la Havnebadet è una vera e propria piattaforma sul porto di Aarhus, un progetto comunitario pensato per ospitare fino a 650 persone. Ed è anche la struttura marina più grande del suo genere, ancor più ampia rispetto alla “sorella” di Copenaghen che – datata 2009 – è anch’essa firmata dallo Studio. Perché quello di Aarhus è un complesso enorme, con una piscina per i bambini, una per le immersioni, una vasca olimpionica lunga 50 metri e due saune. Una struttura di legno le circonda e a vederle dall’alto, con quel triangolo che si staglia nel mare, l’effetto è spettacolare.

Aperta fino alla fine dell’estate, la Havnebadet fa parte di un progetto architettonico destinato a rivoluzionare la città danese: nelle vicinanze è da poco stata inaugurata la biblioteca pubblica Dokk1, e presto apriranno un teatro, hotel, ristoranti, stabilimenti balneari e campi da beach volley. Del resto, Aarhus è la città più giovane della Danimarca, col 18% di studenti, e – secondo uno studio – è anche la più felice.

Già prima della costruzione della piscina, era tra le città preferite del Paese per un weekend. Lo era però soprattutto per i suoi musei e le sue iniziative culturali. Ad Aarhus c’è il museo d’arte contemporanea ARoS, che ospita le opere degli artisti più all’avanguardia del mondo ed è sovrastato dalla Your Rainbow Panorama, installazione di Olafur Eliasson. E poi il Moesgård Museum, museo etnografico coi manufatti dell’era vichinga e la celebre mummia di palude dell’uomo di Grauballe: qui, sul tetto d’erba, si può salire per godere di una straordinaria vista sui dintorni.

Ma è soprattutto Dokk1, a raccontare lo spirito della città. Biblioteca al servizio dei cittadini, è un progetto-icona della sostenibilità. Per la sua costruzione sono stati utilizzati materiali di riciclo e prodotti naturali, e la realizzazione risponde agli standard Class 2015 degli edifici a basso impatto ambientale. Enormi pannelli solari sul tetto e un sistema di riutilizzo dell’acqua marina si accompagnano alla particolare conformazione dell’edificio, dove la dimensione e la posizione dei vari piani sono state progettate per creare uno schermo naturale che minimizzi il consumo di risorse. Un edificio straordinario, che va a segnare un’altra vittoria nella capacità danese di salvaguardare l’ambiente.



(fonte: siviaggia.it)

Related Posts:

  • L’Isola Kiži In Russia, nel cuore del lago Onega, c’è un affascinante luogo che merita d’essere scoperto: è Isola Kiži, una delle destinazioni turistiche più frequentate dal Paese nonché Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Cosa rende Is… Read More
  • Ocrida Città dalla lunga storia, Ocrida – col suo lago – è dal 1979 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Ecco cosa c’è da vedere in quest’angolo di Macedonia, che confina con l’Albania e che è uno degli insediamenti urbani più an… Read More
  • Sussex: Il ducato di Harry e Meghan Come da tradizione, la regina Elisabetta II ha donato al nipote Harry e alla sua sposa Meghan un nuovo titolo nobiliare. I neo-sposi sono da poco duca e duchessa del Sussex, una contea nell’Inghilterra sudorientale, ricca … Read More
  • Zalipie Nella Polonia del Sud, c’è un piccolo paese che sembra regalare ai visitatori un’interpretazione tutta sua della street art. Il suo nome è Zalipie, ed è un luogo da favola. Non ci sono murales di artisti famosi, a Zalip… Read More
  • Faial Il poeta Raul Brandão la soprannominò “Ilha Azul”, l’isola azzurra, a causa delle tante ortensie presenti sul suo territorio: è Faial, isola delle Azzorre che – di anno in anno – vede aumentare la presenza di turisti. C… Read More

0 commenti:

Posta un commento