venerdì 2 agosto 2013

Sulawesi, il capriccio della natura

E' sufficiente osservarne il profilo su una carta geografica, simile a quello di uno scorpione, per individuare nell'isola di Sulawesi, chiamata Celebes fino al 1949, caratteristiche geografiche che la differenziano notevolmente dalle altre Grandi Isole della Sonda.
Terza isola dell'Indonesia, con una estensione di 172 mila Kmq., punto di congiunzione dei sistemi orografici delle Filippine, delle Molucche e delle isole della Sonda (lo si capisce anche dalla direzione delle sue strette quattro penisole), Sulawesi è prevalentemente montuosa, con una orografia molto tormentata: le montagne sono elevate (la vetta maggiore è il Rantekombola 3450 mt), quasi sempre di origine vulcanica, e si avvicinano molto alle coste coronate da bellissime barriere coralline. Tagliata a nord dall'Equatore, ha un clima caldo e umido: le precipitazioni sono abbondanti in quasi tutti i mesi dell'anno, ma soprattutto da Dicembre a Marzo. I fiumi di corso breve, sono rigogliosi e formano rapide cascate. I laghi sono ricchi d'acqua: il più grande, il Lago Towuti, si trova nella penisola di sud- est.
Per il fatto di essersi separata sia dal continente Asiatico che da quello Australiano, ancora prima dell'Era Glaciale, Sulawesi è il regno di una fauna e una flora che non si ritrovano in nessun altro luogo: il 40% della specie di uccelli ed il 90% delle specie di mammiferi che vivono sull'isola sono endemiche.Tra i mammiferi vi sono il babirussa, simile ad un piccolo maiale, il maschio ha due zanne arcuate verso l'alto; quattro tipi differenti di macachi neri; i falangisti (o couscous), piccoli marsupiali con muso simile a quello della volpe e coda prensile; i tarsi, con occhi tondi e spalancati. Questi strani animali vivono nella foresta pluviale, che copre quasi tutto il territorio dell'Isola e offrono scenari tipicamente tropicali di bellezza incomparabile.
Le uniche zone veramente accessibili all'uomo sono limitate alle fasce costiere della penisola settentrionale e delle "lingue" meridionali. Le aree coltivabili hanno dunque estensione limitata ma sono molto produttive; per l'estrema fertilità del terreno, nella parte meridionale Sulawese la storia dice che questa pezzo di terra è stato il più ambito dai colonizzatori Europei.
Nelle piantagioni, oggi si coltivano spezie, riso, frutta, cocco, tabacco, caucciù, sopra e nelle aree collinari si allevano suini e Bufali. Da qualche anno è stato avviato lo sfruttamento delle risorse minerarie, costituisce principalmente Oro, Nichel, Ferro, Argento e Rame. Per la quale totale assenza di industrie ed attività connesse, i Suwalesi, soffrono di una forte dipendenza economica del resto del Paese; per questo i prezzi dei manufatti sono qui molto più alti che nelle altre isole Indonesiane.


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