Il Kalimantan occupa i due terzi meridionali del Borneo e la sua estensione copre il 28% del territorio Indonesiano. La popolazione invece, non supera i 9 milioni di abitanti, cioè il 4,5% della popolazione indonesiana.
La popolazione aborigena del Kalimantan è rappresentata per il 40% dai Dayak, un gruppo etnico costituito da discendenti degli antichi proto - malesi, di razza mongolica. Nelle aree litoranee del Kalimantan Est si trovano grandi comunità di etnia giavanese ed altri gruppi etnici originari delle altre isole indonesiane, che sono immigrati in epoca recente alla ricerca di opportunità di lavoro nelle numerose industrie presenti nella regione. La parte orientale del Kalimantan è tra le più ricche del sud est asiatico: dagli anni cinquanta, le risorse naturali della zona - petrolio, gas naturale, carbone, legname, caucciù e copra - contribuiscono all'export dell'Indonesia per il 25%.
Molti Giavanesi furono trasferiti forzosamente dagli Olandesi nel 1921 intorno a Banjarsmasin ma la prevalenza dei nuclei familiari originari di Giava si spiega come effetto della politica della transmigrasi: tra il 1957 ed il 1980, il Governo di Jakarta costrinse 50 mila persone a trasferirsi nel Kalimantan Est. La Comunità Cinese, composta da circa due milioni di persone, caratterizza fortemente la popolazione extra - Indonesiana, I Cinesi si stabilirono sulle coste del Borneo 1000 anni or sono, all'epoca della dinastia Tang. In cambio di porcellane fabbricate in Cina, i Dayak fornivano ai commercianti cinesi legni pregiati, corna di rinoceronte, minerali, nidi di rondine. Ad eccezione delle comunità Dayak che vivono nella aree più selvagge del territorio, la popolazione è oggi concentrata nei più importanti centri urbani che si sono sviluppati lungo tutta la Costa : Pontianak, Banjarmasin, Balikpapan, Samarinda e Tarakan.
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