Nelle tappe di VACANZE OVUNQUE DREAMS ROAD non poteva non mancare l'appuntamento mariano con il Santuario di Polsi nel cuore del Parco Nazionale d'Aspromonte.Il santuario della Madonna di Polsi (noto anche come santuario della Madonna della Montagna, in dialetto Reggino A Madonna dâ Muntagna) è un santuario mariano situato presso la frazione di Polsi (Porsi nel dialetto locale) del comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria.
È circoscritta fra i monti di una vallata nel cuore dell'Aspromonte a 865 m s.l.m. ed è attraversata dalla fiumara del Bonamico che, attraversando anche il paese di San Luca, conclude il suo corso nelle acque del mar Ionio.
Nel periodo che va da primavera ad ottobre, la zona intorno all'area sacra si anima con una consistente presenza di pellegrini, provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, dalla provincia di Messina e da altre zone della Calabria. Nei pressi del Santuario si può ancora trovare qualche pastore sanluchese che pascola il gregge.
È circoscritta fra i monti di una vallata nel cuore dell'Aspromonte a 865 m s.l.m. ed è attraversata dalla fiumara del Bonamico che, attraversando anche il paese di San Luca, conclude il suo corso nelle acque del mar Ionio.
Nel periodo che va da primavera ad ottobre, la zona intorno all'area sacra si anima con una consistente presenza di pellegrini, provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, dalla provincia di Messina e da altre zone della Calabria. Nei pressi del Santuario si può ancora trovare qualche pastore sanluchese che pascola il gregge.
L'apparizione della Madonna al pastorello Sulla Madonna di Polsi si raccontano molte leggende. Una di queste vuole che nel IX secolo alcuni monaci bizantini, si spinsero nel cuore dell'Aspromonte, ai piedi di Montalto, dove fondarono una piccola colonia ed una chiesa. A causa dell'estremo disagio procurato dalla lontananza con i più vicini villaggi, il sito fu però poi abbandonato.
Un'altra leggenda, diffusissima, racconta che nell'XI secolo un pastore di nome Italiano, oriundo della cittadina di Santa Cristina d'Aspromonte, intento a cercare un toro smarrito in località Nardello, scorse l'animale che dissotterrava una croce di ferro; gli apparve quindi la Beata Vergine col Bambino che disse: Voglio che si erga una chiesa per diffondere le mie grazie sopra tutti i devoti che qui verranno a visitarmi.
Un'altra leggenda, diffusissima, racconta che nell'XI secolo un pastore di nome Italiano, oriundo della cittadina di Santa Cristina d'Aspromonte, intento a cercare un toro smarrito in località Nardello, scorse l'animale che dissotterrava una croce di ferro; gli apparve quindi la Beata Vergine col Bambino che disse: Voglio che si erga una chiesa per diffondere le mie grazie sopra tutti i devoti che qui verranno a visitarmi.
Tutt'oggi all'interno del santuario vengono conservate la statua della Madonna della Montagna di Polsi, scultura in tufo di notevole bellezza e lucentezza, la Santa Croce e vari cimeli tra i quali la bara del principino di Roccella.
Uno dei più importanti Priori del Santuario fu Enrico Macrì che governò alla fine del 1800 per 33 anni. In quegli anni la chiesa del santuario venne restaurata ed arricchita.
Le porte di accesso in bronzo raffigurante il Bue all'altare principale sono dello scultore Polistenese VINCENZO LUISA JERACE .Breve sosta a GAMBARIE d'ASPROMONTE e on the road per raggiungere Sant'Elia di Palmi che per la sua posizione panoramica è definita "il balcone sullo stretto e l'arcipelago eoliano". Dal belvedere adiacente alla Chiesetta si ammirano panorami unici e deliziosi, verso nord, Palmi e tutta la Piana del Tauro sino a Capo Vaticano, ad ovest le isole eolie e la meravigliosa costa viola con Bagnara e Scilla.
Una scalinata, porta ad un altro suggestivo belvedere, sito sull'orlo di un precipizio a picco sul mare dove ammiriamo la marinella di Palmi situata ai piedi del monte tra lescogliere frastagliate. La legenda racconta dell'apparizione del diavolo che cercò di corrompere il Profeta ELIA mentre se ne stava raccolto in preghiera esattamente sul luogo dove oggi sorge la Chiesetta. Il Santo, scacciò il diavolo colpendolo più volte e talmente forte dove oggi si trova STROMBOLI, creatosi appunto, come vuole la legenda, dal violento impatto del diavolo con il mare. La cassa piena di tesori proposta dal diavolo al Profeta Elia si è poi trasformata in pietre a forma di palle, infatti, a Stromboli le pietre rotonde sono chiamate le pietre di S. Elia.
Una scalinata, porta ad un altro suggestivo belvedere, sito sull'orlo di un precipizio a picco sul mare dove ammiriamo la marinella di Palmi situata ai piedi del monte tra lescogliere frastagliate. La legenda racconta dell'apparizione del diavolo che cercò di corrompere il Profeta ELIA mentre se ne stava raccolto in preghiera esattamente sul luogo dove oggi sorge la Chiesetta. Il Santo, scacciò il diavolo colpendolo più volte e talmente forte dove oggi si trova STROMBOLI, creatosi appunto, come vuole la legenda, dal violento impatto del diavolo con il mare. La cassa piena di tesori proposta dal diavolo al Profeta Elia si è poi trasformata in pietre a forma di palle, infatti, a Stromboli le pietre rotonde sono chiamate le pietre di S. Elia.
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