mercoledì 5 dicembre 2018

Capraia

Concedersi una visita presso l’Isola di Capraia è qualcosa che tutti dovrebbero fare. Un vero sogno tra cale incantevoli e percorsi immersi nella natura.

L’Isola di Capraia è la terza isola dell’Arcipelago Toscano, per estensione, con circa 300 abitanti e 19 km quadrati di superficie. D’inverno è quasi disabitata, mancando l’apporto dei turisti, ma conserva la propria bellezza fuori dal mondo in ogni mese dell’anno. Colonia Penale fino al non così distante 1986, l’isola conserva le diramazioni ormai abbandonate dell’ex carcere, visitabili.

I centri abitati sono appena due, Paese e Porto, non così distanti l’uno dall’altro, collegati da una salita di 800 metri circa, totalmente asfaltata. Chiunque voglia concedersi una gita di un giorno, dovrà necessariamente osservare con attenzione il Porto, tra zona d’arrivo e paese. Da qui sarà possibile sfruttare il servizio del taxi boat per raggiungere alcune delle cale più ammalianti che l’isola abbia da offrire.

È consentito anche il noleggio di piccole imbarcazioni, di facile guidabilità, anche senza patente. In questo modo si potrà ottenere una totale indipendenza, andando alla scoperta dei luoghi più nascosti, facendo attenzione però a rispettare i confini imposti dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, di cui Capraia fa parte. Un’area marina tra Punta della Manza e Punta del Trattoio è dunque zona protetta e inaccessibile.

Si potrà però scegliere di sostare a Cala del Ceppo, dalla quale giungere alla Carbicina, una baia variopinta dai fantastici fondali. Da qui a Cala Rossa, che propone l’antico cratere del vulcano ormai estinto che diede origine all’isola. Una cala ricca di rocce laviche dal colore rosso acceso. Guardando verso l’altro si potrà ammirare la Torre dello Zenobito, mentre in mare, avvicinandosi al limite del Parco, ecco la Grotta della Foca Monaca. Per chi invece volesse una baia di sola sabbia, si consiglia la Cala della Mortola.

Anche nella zona nord è possibile optare per una piccola imbarcazione da noleggiare o l’ausilio di alcuni barcaioli. Nel secondo caso si avrà la possibilità di ascoltare le storie del luogo dalla bocca di uno degli abitanti. Facendo attenzione alle secche delle Formiche, si potrà gettare l’ancora nell’insenatura dei Bricchetti, caratterizzata dalla leggenda che vuole i volti di antichi pirati rappresentati nelle falesie consumate dal vento.

Si potrà proseguire inoltre verso i Grottoni, ovvero un tratto di costa scavato naturalmente dagli agenti atmosferici, con divertenti giochi di eco. Una volta conclusa la gita marittima, ci si potrà dedicare ai vicoli dell’isola e ai tanti percorsi interni, per passeggiare tra la natura o cimentarsi in sessioni di trekking. Si potrà così percorrere l’itinerario che dal Porto conduce all’ex carcere, o magari il sentiero del Reganico, più interno e breve, che conduce fino alla splendida Cala dello Zurletto.


(fonte: siviaggia.it)

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