Verrebbe naturale credere che la capitale europea del tè sia il Regno Unito o, al massimo, l’Irlanda. Invece non è così: sebbene nelle due isole si consumino circa 4 chili di tè procapite all’anno (secondo una stima fatta nel 2016), la produzione è dislocata in luoghi dal clima più caldo e soleggiato, come l’Africa, il sud-est asiatico o, per quanto riguarda l’Europa, le isole Azzorre.
Le nove isole vulcaniche che costituiscono l’arcipelago sono una regione autonoma del Portogallo, situate a circa 900 miglia a ovest delle sue coste, nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Il loro clima umido subtropicale e il loro suolo vulcanico sono ideali per la coltivazione e la crescita del tè.
In particolare, nell’isola di São Miguel l’azienda Chá Gorreana produce tè da 100 anni e lo esporta in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti. Lì si usano ancora metodi tradizionali nella coltivazione e nella lavorazione delle piante. Durante il periodo di raccolta, che va da aprile a ottobre, lo spettacolo è incredibile. E’ possibile visitare la fabbrica e seguire tutte le fasi della lavorazione delle foglie, dalla raccolta alla… degustazione.
La lavorazione del tè non è l’unica attrattiva delle isole Azzorre. L’arcipelago offre paesaggi mozzafiato, villaggi di pescatori e una natura rigogliosa e verdeggiante. Guardare il tramonto sui laghi vulcanici dal belvedere della Boca do Inferno sarà un’esperienza indimenticabile. Chi cerca il relax potrà fare il bagno nelle sorgenti termali naturali a Ponta da Ferraria, gli amanti del brivido potranno dedicarsi al parapendio.
Raggiungere São Miguel dall’Europa continentale non è affatto complicato. L’aeroporto dell’isola più grande dell’arcipelago è collegato con Lisbona da numerosi voli ogni giorno, gestiti anche da operatori low cost.
(fonte: siviaggia.it)
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