mercoledì 16 novembre 2016

Una Pompei nascosta sotto la via Appia Antica di Roma?


A Roma, sotto uno sfasciacarrozze della via Appia Antica, si nasconderebbe una piccola Pompei romana. Potrebbe trattarsi nientemeno che del Santuario di Marte, il cui ritrovamento farebbe luce sulle origini della città di Roma.

Il santuario era stato cercato senza successo fin dal Cinquecento, finché negli anni Settanta, nel corso di alcuni lavori per realizzare il condotto della Caffarella, vennero trovati i resti di strutture di epoca repubblicana, mai identificati e subito ricoperti.
“La Sovrintendenza fece questi scavi in grande emergenza e quindi fu costretta a ricoprire tutto. Queste strutture -ha spiegato l’archeologa Rachele Dubbini all’agenzia Adkronos- si trovano esattamente nello spazio utilizzato come parcheggio dal proprietario di un concessionario, che ha anche un’attività di sfasciacarrozze. Al di sotto di questi rottami potrebbe esserci il Santuario di Marte”.
La Valle dell’Almone infatti, ha dichiarato l’archeologa, “è strettamente legata alle origini di Roma perché ospitava uno dei culti più antichi, quello di Marte, padre fondatore di Roma.”

Una vera e propria “piccola Pompei”, come la definisce Dubbini, “perché queste strutture furono abbandonate già nell’antichità e questo significa che questi ambienti sono ‘sigillati’, e cioè che da allora più nessuno li ha frequentati.”

Perché allora non proseguire gli scavi? Il problema è che l’area di 11 ettari, all’interno del Parco Regionale dell’Appia Antica, non sono di proprietà pubblica. O meglio, erano stati espropriati dal Comune di Roma nel 2005, e poi lasciati in “detenzione precaria” ai vecchi proprietari, che oggi li usano per attività commerciali o li affittano per feste, banchetti ed eventi.

Roberto Federici del Comitato Parco della Caffarella ha lavorato a lungo sulla questione e si attivato presso il sindaco Virginia Raggi, gli assessori competenti e ai due municipi interessati, il VII e l’VIII, per affrontare la questione.
“La situazione va ripresa da capo con gli atti conseguenti per ogni singolo lotto. È una situazione che va sbrogliata, per riconsegnare il Parco nella sua interezza ai cittadini -ha dichiarato  all’Adnkronos Alma Rossi, direttore dell’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica. “Il nostro obiettivo è tutelare questa area: il Parco non può definirsi tale finché tutti i pezzi non ne faranno parte. Basta avere la volontà”.

Sul sito del Parco Regionale dell’Appia Antica si può consultare la mappa degli espropri nella Valle della Caffarella, con lo stato di avanzamento dei procedimenti.




(fonte: siviaggia.it)

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