venerdì 26 febbraio 2016

Le Grotte di Camerano


Camerano è una cittadina collinare in provincia di Ancona il cui territorio è compreso nel Parco Regionale del Conero, il monte e promontorio che si affaccia sul Mare Adriatico. I vigneti di questa zona producono il famoso vino Rosso Conero, per il quale a settembre si tiene una festa che attira molti visitatori proprio a Camerano. Il borgo marchigiano è però famoso anche per le sue Grotte, che formano nel suo sottosuolo una vera e propria città sotto terra, la Città sotterranea di Camerano.

Le Grotte di Camerano, come viene solitamente chiama la Città sotterranea, sono costituite da un vasto complesso ipogeo completamente artificiale, scavato nell’arenaria, che si sviluppa nel sottosuolo del centro storico e ha un andamento a labirinto. Si tratta di un luogo affascinante e carico di mistero, perché non se ne conoscono le origini. Non esiste infatti una documentazione storica da cui possa ricavarsi la datazione degli scavi, così come non ne sono stati documentati gli utilizzi. Non se ne conosce nemmeno l’estensione precisa, perché l’area non è stata mai interamente censita.

Sulla storia delle Grotte di Camerano è prevalsa la tradizione orale, dalla quale derivano alcuni detti popolari, secondo cui “di Camerano ce n’è più sotto che sopra” e che “le grotte sono antiche quanto è antico il paese“.

Il centro abitato di Camerano ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono alla preistoria, al III millennio a. C., mentre una necropoli picena situata in contrada S. Giovanni risale al periodo compreso tra la fine del IX e la metà del III a. C. Anche le grotte, quindi, potrebbero avere un’origine così antica, se si dà ascolto alla tradizione orale. Dell’epoca più remota non è rimasta traccia nella Città sotterranea, perché nel corso dei secoli le grotte sono state ampliate e modificate, dal medioevo fino alla metà del Novecento, quando la Città sotterranea fu utilizzata dalla popolazione di Camerano come rifugio dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale; nel 1944 gli abitanti rimasero per ben 20 giorni all’interno delle grotte.

Per lungo tempo si è pensato che le grotte fossero la parte restante di antiche cave di pietra arenaria o semplici deposti per le merci, soprattutto utilizzati per conservare il vino. Tuttavia, gli ambienti sono troppo raffinati e curati dal punto di vista architettonico per essere dei semplici locali per il deposito o resti di cave. Quasi ovunque sono presenti elementi decorativi, bassorilievi, fregi, simboli religiosi e colonne con un preciso stile architettonico, per non parlare delle particolari forme delle sale, alcune circolari, e delle volte dei soffitti. Tutti elementi che suggeriscono che la città sotterranea anticamente fosse viva e vissuta dai suoi abitanti e non utilizzata come semplice magazzino. Sicuramente i cunicoli sotterranei furono utilizzati anche per la conservazione del cibo e del vino, così come luogo per nascondersi in caso di minacce o attacchi esterni, come è avvenuto anche durante la Seconda guerra mondiale. Inoltre le grotte furono usate anche come luoghi di culto e di riunione, come testimonia la presenza di ben due chiese, con tanto di navate, nel sottosuolo.

Al di là di questi usi che si possono desumere dalle strutture e dagli ambienti della Città sotterranea, non si conosce a fondo cosa accadesse anticamente nelle Grotte di Camerano, come scorresse la vita là sotto; ed è proprio questa circostanza che conferisce alla Città sotterranea grande fascino e mistero, rendendola un luogo fantastico a metà tra storia e leggenda. Un luogo tutto da scoprire.

La parte aperta al pubblico delle Grotte di Camerano è formata da diversi ambienti, ciascuno con un suo nome (Grotta Corraducci, Mancinforte, Ricotti, Trionfi), e può essere visitata con l’accompagnamento di una guida, seguendo diversi itinerari e percorsi, che comprendono la visita anche ad altri monumenti cittadini. Il percorso classico, con la visita al sottosuolo di Camerano, dura 1 ora e mezza e si effettua su prenotazione obbligatoria.



(fonte: viagginews.com)

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