venerdì 6 novembre 2015

Nizza


Forse esisterà una sola Costa Azzurra, ma di certo esistono tante Nizza. A pochi chilometri da Ventimiglia eppure così francese, ma anche multietnica. C’è la Nizza del Negresco, uno degli hotel più celebri e celebrati del mondo, ma c’è anche la Nizza dei clochard, che si stiracchiano al sole come turisti. La Nizza “bene” dei palazzi e dei giardinetti del quartiere dei musicisti, e quella della periferia, rumorosa e trasandata. Non è una città turistica, bensì città che si offre al turista: qui si vive 365 giorni all’anno. Non esistono basse stagioni, e a ogni ora il viavai è multiforme: studenti, commessi, manager con la valigetta, coppie di anziani con l’immancabile cagnolino al guinzaglio, ragazzi con lo zaino in spalla, mamme con i bambini, viaggiatori d’élite.

Sulla Promenade des Anglais, il più famoso dei lungomare, si passeggia, si sosta pigramente approfittando delle tante panchine, si assiste alle esibizioni improvvisate di giovani virtuosi dello skateboard e dei pattini in linea, si ascolta la musica e si legge un libro approfittando delle zone d’ombra. Ogni centimetro quadrato della città è vivo e vissuto: sulla lunga spiaggia di ciottoli mangiano gli impiegati un panino in pausa pranzo, si rilassano al sole signore di ogni età, giocano i più piccoli.

Al tradizionale mercato della verdura e dei fiori di Corso Saleya, nella Nizza vecchia, fanno la spesa turisti in cerca di pittoresco, ma anche chi vuole assaggiare per pochi euro l’impareggiabile socca (una “focaccia” a base di farina di ceci, acqua e olio di oliva) di madame Theresa. Ma qui ovunque mangiare è un’esperienza: dai trionfali plateu royal nei ristoranti di lusso della zona pedonale, a ostriche e coquillages da intenditori da gustare nel clima rilassato del mitico Cafe de Turin di Place Garibaldi. Quasi ogni bistrot offre le specialità della cucina provenzale – verdure ripiene, ratatouille… – e della Costa Azzurra – come la bouillabaisse, ma è impossibile non fare nemmeno una breve sosta mangiando un gustoso kebab, o un panino deliziosamente local come il pan bagnat (pane, lattuga, pomodoro, olive, tonno, olio e acciuga).

Per digerire, si può scegliere tra una passeggiata al porto, ad ammirare yacht e barche a vela da nababbi, oppure in uno dei parchi cittadini. Il più bello è il Parc Phoenix, 7 ettari di verde alle porte di Nizza, che ospita 2500 tipi di piante e una serra stupefacente, una delle più grandi d’Europa, che racchiude la ricostruzione di tanti ambienti tropicali. È in pieno centro – a pochi passi da Place Massena – che i più piccoli troveranno la più romantica delle attrazioni: una giostra carosello vecchio stile. Chi preferisce bruciare calorie praticando lo sport più dispendioso che c’è – lo shopping – trova pane per i suoi denti. Boutique di lusso, negozietti invitanti, grandi magazzini (c’è anche il mitico La Fayette), centri commerciali (uno dei più gettonati è Nice Etoile), botteghe artigiane, antiquari, moda giovane a prezzi stra-concorrenziali. Impossibile passare un pomeriggio tra boulevard Jean Medicine e la rue pieton senza comprare nulla.




(fonte: siviaggia.it)

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