Dal picco vulcanico di Roque de los Muchachos, sull’isola spagnola di La Palma, il cielo è così limpido che, quando brillano le stelle, sembra di toccarle con la mano. Lo sanno i viaggiatori e i curiosi che si sono avventurati fino lassù, oltre i duemila metri, ma sono stati gli astronomi a conferire a quel luogo, magico e incontaminato, un valore scientifico.
Nel giugno di trent’anni fa, infatti, fecero costruire uno dei più grandi osservatori astronomici del mondo: lì, a 2.420 metri sul livello del mare, lo scenario della volta del cielo è davvero unico e perfetto per chi lavora con il telescopio. Anzi, con 15 telescopi, tanti sono gli strumenti che compongono l’osservatorio, gestito da un gran numero di Paesi europei: l’italico “Galileo” e lo spagnolo Grantecán, con un diametro di più di 10 metri, tra i più famosi. La spiegazione scientifica alla purezza del cielo in questo angolo di paradiso, sull’arcipelago delle isole Canarie, è la mancanza di perturbazioni dovuta all’inversione termica che i venti alisei provocano e che, ristagnando tra gli 800 e i 1.600 metri di altitudine, fanno da filtro all’inquinamento.
L’osservatorio si può visitare tutti i giorni fino al 15 settembre – poi solo il martedì, il venerdì, il sabato e la domenica – prenotandosi allo: 0034-622805618 o vistasorm@iac.es Il buon clima e la felice posizione geografica della piccola isola delle Canarie, appena 700 chilometri quadrati a occidente dell’arcipelago spagnolo, hanno regalato a La Palma una grandissima varietà di paesaggi e tanti microclimi diversi: spiagge dove rilassarsi, vulcani da scoprire in tutta tranquillità, canyon, boschi e palmeti fino al mare.
E’ un mondo a parte, niente a che vedere con le spiagge affollate di Maspalomas e di Tenerife, un piccolo continente in miniatura da scoprire lentamente lungo le strade scoscese, piene di curve e di tornanti, che attraversano l’isola. Anche i colori di La Palma sono tanti e contrastanti: si passa dal nero vulcanico della sabbia al verde smeraldo delle piantagioni di banane e a quello più intenso della vegetazione tropicale dei palmeti; dall’azzurro dell’oceano al marrone delle coltivazioni a terrazza che si affacciano sull’Atlantico e all’amaranto dei pendii dei vulcani.
Si vive bene sull’isola, dichiarata dall’Unesco riserva della biosfera: qui il ritmo di vita, tipicamente caraibico, è lento, rilassato con un’innata tendenza all’ospitalità; i primi ad accogliere sono gli abitanti del capoluogo Santa Cruz, capolavoro di urbanistica coloniale. Da qui ci si sposta lungo strade tortuose verso la costa, punteggiata da distese di sabbia e calette riparate, molte delle quali accessibili solo in barca. Deliziose e suggestive sono le località marinare di Puerto Naos, Los Cancajos con la mitica spiaggia dei surfisti e Nogales, a nord, dove la roccia è a picco sul mare. Meritano una visita le piscine naturali di La Fajana di Barlovento, Playa del Faro, a sud, vicino alle saline, e la spiaggia di Las Cabras, a Fuencaliente, prediletta dagli appassionati di immersioni subacquee, che qui trovano i migliori coralli neri dell’isola.
La Palma è soprattutto un paradiso per chi ama praticare sport: tutto l’anno si fanno immersioni, si cavalcano le onde sui surf, si va in mountain bike lungo le piste forestali, si pratica il parapendio e si fa trekking lungo i numerosi sentieri che si inoltrano nelle pinete e nei boschi, tra pareti rocciose e picchi di montagna. Imperdibile è la ruta de los volcanes, un itinerario che passa accanto a una dozzina di vulcani e che attraversa la Caldera de Taburiente, il parco nazionale nel cuore dell’isola, una depressione vulcanica di 10 chilometri di diametro e profonda 1.500 metri; si cammina in uno scenario mozzafiato lungo stradine segnalate e ricoperte da aghi di pino, che creano una pista soffice e praticabile da tutti gli escursionisti.
(fonte Ansa In Viaggio)
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