domenica 12 giugno 2016

VACANZE OVUNQUE Dreams Road ...dalla Piana a GERACE attraverso lo Zomaro

VACANZE OVUNQUE Dreams Road 
Un racconto di viaggio, culture, eventi, tendenze, arte e musica. 
Carmelo Puleio, Roberto e Angelo partono in sella alle loro tre motociclette per raccontare i luoghi.
Il percorso di questa Domenica è tra le più affascinanti , sembra quasi un percorso Coast to Coast ma con una eccellente Montagna che ha come protagonista lo ZOMARO del Parco Nazionale d'Aspromonte. 
Un eccellente contributo di immagine e di cultura che Vacanze Ovunque  Dreams Road vuole regalare ai lettori del blog in ogni angolo della nostra bella Calabria, raccontando bellezze paesaggistiche, strade da sogno e incontri speciali.
Vacanze Ovunque Dreams Road è un racconto delle bellezze dei luoghi attraversati e della loro storia,  un mondo di colori, osservato da Carmelo Roberto e Angelo, dalla strada e raccontato con grande passione e entusiasmo.
Dreams Road è il grande sogno che corre su 2 ruote.
 - Raduno a Polistena e partenza per Cittanova, Dopo una breve visita alla Villa Comunale di Cittanova, riconosciuta dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali “Monumento Nazionale di interesse storico-naturalistico”, si percorre la Sp1 lungo il crinale di cresta che, con salita rapida molto panoramica, aggira la sommità di Monte Cucco, metri 821, sino ad arrivare al Passo del Mercante, da cui  raggiungiamo lo Zomaro, dove era stato eretto da tutte le colonie greche dell’attuale Calabria, un tempio a Zeus Omarios (da cui Zomaro), che avrebbe dovuto vigilare sulla pace tra le città in guerra.








scendiamo verso lo Jonio, un itinerario di grande importanza storica, che incrocia Gerace, centro bizantino per eccellenza, le tombe protostoriche dei Siculi in contrada Stefanelli di Gerace stessa e poi con una leggera deviazione a destra, si può pervenire agli scavi di Locri Epizephiri. 
Se con l’escursione di Gerace si è percorsa l’antica Via di collegamento tra lo jonio e la Dorsale tabulare della Melia, il tratto Cittanova-Passo del Mercante, invece, chiude l’asse delle frequentazioni che gli antichi Locresi avevano sulla Piana di Gioia Tauro, quindi sull’area Tirrenica.
L’altopiano dello Zomaro e le zone contigue hanno una lunghissima storia che affonda le sue radici nel periodo compreso tra il neolitico più antico e la tarda eta’ del bronzo. A quel tempo come attestano reperti archeologici e fonti letterarie,questa parte di Calabria è stata tra le zone più intensamente abitate,anche più della vicina Sicilia,perché si trova lungo le rotte del commercio di Ossidiana che dalle Eolie giunge nelle regioni ioniche ed adriatiche e perche’ dispone di pianure fertili. Testimonianze del neolitico più antico potrebbero essere i rinvenimenti di Prestarona nei
pressi di Canolo,databili tra il sesto millennio e la meta’ del IV millennio A.C.. Apparterrebbero al neolitico recente (fine IV e primi secoli del III millennio),i reperti degli scavi condotti tra Gioia T. e Rosarno. In tempi più recenti il nostro comprensorio (Zomaro compreso) fu interessato alla migrazione degli Enotri che giunsero da noi 17 generazioni prima della guerra di Troia,cioè attorno al 1600 a.c. Queste popolazioni si sovrapposero a popolazioni indigene(forse Ausoni,venuti dal mare e fondatori di Temesa) dedite alla pastorizia e alla coltivazione dei campi,adoratori del Toro. Gli
Enotri,insieme agli Ausoni,crearono tanti centri abitati. Di essi i più meridionali furono Tauriano (vicino Palmi) e Locri e le terre comprese tra questi due riferimenti cioè:la piana e l’altopiano che si rivela come una efficiente via di comunicazione e di transito tra le coste joniche e quelle tirreniche.
La figura piu’ rilevante della tradizione leggendaria è ITALO (14 sec.a.c.),Italòs vuol dire anche vitello,a volte indicato come re degli Enotri, a volte come re degli Ausoni,altre volte come re dei Pelasgi. Suo figlio è Morgete ,era un re buono e saggio. Sottomise le popolazioni vicine con la persuasione e con la forza e fece della sua gente,dice Aristotele,un popolo stabile governato da leggi. Istituì le Sissizie da intendere come pasti in comune,o riserve alimentari collettive.
Sull’importanza strategica,dal punto di vista viario,dello zomaro,del mega.dromos della meda e del cosiddetto passo del mercante può essere utile il riferimento ad una pietra miliare greca rinvenuta nella zona vicina alla chiesa di S.Maria della Catena. 
Raggiungiamo  GERACE
La visita della città inizia dal borgo, là dov'era l'antica porta della Varvara e le Botteghe dei vasai.
La strada statale aggira sulla destra la cittadella, un quartiere parzialmente fondato sulla roccia, fino a Piazza della repubblica dove è situata la splendida chiesa di Santa Maria del Mastro, nelle immediate vicinanze si trova l'antico palazzo del Balzo che si affaccia alla piana, questa ultima raggiungibile percorrendo una strada che si dirama dalla statale poco oltre la settecentesca Chiesa di San Giorgio. Nella piana si possono visitare due conventi: quello dei Cappuccini ( risalente al 1534) e quello dei Minori Osservanti (Risalente al 1612) la cui chiesa è dedicata a Santa Francesca Romana, oggi cappella del cimitero; poco distante si trova la suggestiva Chiesa di Santa Maria di Monserrato di origine bizantina.
Lasciato il Borgo Maggiore e percorrendo nuovamente la statale si raggiunge il Borghetto, dove attraversata la porta urbica, sulla sinistra vi è la Chiesa di San Martino che può ascriversi ad un'epoca remota, anche se totalmente ricostruita dopo il terremoto del 1783.
Percorrendo la via Roma, si arriva al belvedere Bombarde e sulla sinistra vi è ciò che resta del "venerabile Hospitale di San Giacomo", oggi abitazione privata; proseguendo sulla stessa via Roma ed attraversando l'architettura cinquecentesca della "Porta del Sole" si raggiunge la Piazza del Tocco (Tocco va inteso nell'etimo greco: Assemblea). Sette strade vi si immettono e delimitano altrettanti isolati e palazzi (a sinistra il palazzo Grimaldi- Serra, sede municipale).
Immettendosi in Via Zaleuco fra palazzi e ricchi portali si arriva alla Piazza Tribuna dove domina il superbo impianto absidale della maestosa Cattedrale consacrata nel 1.045 in stile romanico- normanno, ha sviluppo basilicale costruita, parte sulla nuda roccia e parte su una cripta a croce greca che pur se molto rimaneggiata si pensa risalga all'VIII secolo. Dalla Cattedrale anziché attraversare l'Arco dei Vescovi si percorre la via Caduti sul Lavoro, lungo la quale troviamo l'ottocentesca Chiesa del Sacro Cuore e, subito dopo, in Piazza delle Tre Chiese si possono ammirare: la Chiesa Convento di San Francesco d'Assisi dalle purissime linee gotiche (1252) e la Chiesa di San Giovannello XI° secolo, chiesa greco-ortodossa.
Da qui si può salire al castello costeggiando l'abitato fino ad arrivare ad un vasto spiazzo il Baglio, rifugio tradizionale della popolazione in caso di pericolo. All'estremità dello spiazzo si ergono i resti dell'antico Castello normanno risalente all'XI° secolo, anche se rimaneggiato. Dal castello si ridiscende in Città per via Buonarroti che costeggia il complesso dell'Episcopio seminario. E qui, invece di tornare inPiazza Tribuna si può scendere attraverso la Via Gioberti ammirando, così le finestre Bifore duecentesce e, proseguendo, una suggestione di archi, palazzi settecentesche, chiese e portali finché si giunge al complesso monastico di Sant'Anna (1344 nelle parti più antiche). Dalla passeggiata delle bombarde si scende per via Santa Lucia fino al Borgo maggiore  che si può ora visitare nella sua metà occidentale. Dalla Chiesa del Carmine, a metà della discesa a quella di San Siminio e di San Nicola, si percorre, poi, la Via L. Da Vinci dove si trovano le Bifore Medievali di Casa Marvasi e il loggiato cinquecentesco della via G. Bruno per poi ritornare in Piazza della Repubblica dove il nostro itinerario si conclude.

Scendiamo verso la Costa dei Gelsomini e percorriamo LOCRI, SIDERNO e Marina di Gioiosa per far rientro a Polistena.

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