Il Mar Mediterraneo è un crocevia di culture e di sapori. Il Mare Nostrum è da sempre un posto in cui si incontrano culture e storie diverse. Lungo le sue rotte si è formata una rete straordinaria di conoscenze e … di gusti. Perché la tavola, per gli italiani e non solo, ha sempre rappresentato un punto fondamentale della propria identità.
Viaggiare lungo i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla Spagna a Israele, dal Marocco alle isole della Grecia, vuol dire dunque non soltanto scoprire paesaggi affascinanti, spiagge incantevoli e monumenti straordinari, ma anche “accomodarsi” a tavole uniche, scoprendo sapori che, pur non essendo troppo dissimili da quelli quotidiani, presentano delle particolarità uniche.
Oggi vogliamo portarvi a fare un giro del Mediterraneo a tavola, toccando gli “estremi” del Mediterraneo, con alcuni prodotti davvero gustosi, che vanno dal couscous, tipico dei paesi dell’Africa mediterranea e, in parte, della Sicilia, fino allo tsatsiki greco e all’hummus libanese, diffuso però anche nei vicini paesi di Israele, Egitto e Turchia.
Couscous, sapori del Maghreb
Il couscous (chiamato anche cuscus, all’italiana) è uno dei piatti più conosciuti della regione del Maghreb, quella parte di Africa mediterranea che comprende Algeria, Libia, Marocco e Tunisia, ma la sua diffusione, in epoca storica, ha toccato anche la Sicilia, e in particolare il trapanese. Eccoci allora a San Vito Lo Capo, dove ogni anno si tiene lo storico “Cuscus festival”, una manifestazione che ai tradizionali caratteri della sagra unisce l’approfondimento culturale e gastronomico, ma anche sulle spiagge di Tel Aviv e Beirut, dove il couscous viene cucinato con l’aggiunta di salmone e pollo, oppure direttamente in Africa, dove il gusto è accentuato dalla lunga cottura nella cuscussiera (o couscoussiere), una doppia pentola usata soprattutto dalle famiglie tradizionali.
Bottarga, lungo le Tonnare siciliane
Torniamo in Sicilia, e ci spostiamo da San Vito Lo Capo alla vicina Scopello, frazione del comune di San Vito Lo Capo. Qui si trova la Tonnara di Scopello, una delle più famose e antiche tonnare del Mediterraneo, dove per secoli la pesca del tonno ha assunto caratteri “culturali”, prima che industriali. Proprio dal tonno (e, in misura minore, anche dalla muggine) si ricava la bottarga, che altro non è se non l’ovario del pesce, ovvero le uova essiccate dell’animale, che possono trovarsi sia intere, a forma di “lingua”, e sia in polvere. La bottarga fa parte della tradizione culturale non solo della Sicilia, ma anche di Sardegna e Calabria, e in misura minore delle località marittime toscane, ed è uno degli alimenti più amati nella cucina di mare, grazie alla sua versatilità (si può utilizzare come condimento per la pasta, o a mo’ di antipasto).
Paella, il gusto parla spagnolo
Chi dice paella, dice Spagna. Che sia di pesce o di carne, infatti, la paella è il “piatto nazionale” della penisola iberica, una preparazione che, complice l’evoluzione turistica spagnola degli ultimi decenni, è rapidamente comparso sulle tavole di tutta Europa. L’origine della paella è incerta: Valencia la rivendica, con la sua versione a base di verdure e carne macinata, ma la più conosciuta è la “paella de marisco”, quella cioè preparata con verdure e diverse qualità di pesce. Ogni paese, ogni comunità spagnola ha la sua paella, che definisce i gusti della popolazione e ci permette anche di conoscere la storia del territorio, ma soprattutto la paellera, la grande padella nella quale viene servita, è un simbolo di aggregazione intorno alla tavola. Perché si sa, non c’è miglior modo di risolvere le dispute, se non intorno a un piatto colmo di cibo!
Moussakà, Parmigiana alla greca
Le melanzane sono una delle verdure più utilizzate nella cucina del Mediterraneo, grazie alla loro versatilità, che le rende adatte a molte preparazioni, tutte dal gusto unico. Lo sanno bene i greci (e come loro, anche gli abitanti dei Balcani e del Medio Oriente), maestri nella preparazione della moussakà, una squisita “parmigiana di melanzane” che differisce però dalla preparazione del Sud Italia per l’utilizzo di abbondante besciamella e di macinato, che contribuisce a rendere più ricchi i singoli strati dello sformato. Seduti in un ristorante affacciato sull’Acropoli di Atene, oppure ammirando un tramonto sul mare di Mykonos o Santorini, con la moussakà (ma anche con la feta e lo tsatsiki), vi sentirete come dei moderni Zorba.
Hummus, una salsa davvero versatile
Il nostro tour gastronomico del Mediterraneo si conclude in Libano, dove il piatto tipico è l’hummus, una deliziosa salsa che viene preparata a base di ceci passati, semi di sesamo, olio, aglio, limone, paprica, cumino e prezzemolo. Questo miscuglio, che viene servito da solo o come base per preparare i falafel (polpettine di ceci fritte), condire lo shawarma (una sorta di kebab) o arricchire la pita (focaccia di grana), ben rappresenta il Libano, paese mediterraneo la cui economia agreste si poggia sulla coltivazione dell’ulivo, ma anche il ruolo del paese come incontro tra culture e religioni spesso diversissime. Un piatto di hummus è l’ideale per concludere una visita alla città di Beirut, un vero e proprio “melting pot” di culture che, nonostante l’instabilità geopolitica della regione circostante, è riuscita negli ultimi anni a rinnovarsi e attirare turisti da tutto il mondo.
(fonte Tiscali Viaggi, a cura di Paesi On Line)
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