giovedì 23 aprile 2020

Il tardo Barocco Siciliano On the Road

Tappa on the road nel tardo barocco di Val di Noto, prima tappa Militello Val di Catania, ricca di chiese, musei, ex monasteri, palazzi e fontane. Per il grande valore del suo patrimonio monumentale nel 2002 è stata inserita, insieme ad altre sette città tardo barocche del Val di Noto, nella lista dei siti dichiarati dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità. Seconda tappa CALTAGIRONE famosa per le sue deliziose ceramiche ed infine IBLA.
Anche RAGUSA venne devastata dal terribile terremoto del 1693 ma nella ricostruzione, si crearono due grandi poli due quartieri molta gente preferì rimanere sull'altopiano per costruire una nuova città con degli edifici moderni per l’epoca altri invece soprattutto preferirono ricostruire le proprie abitazioni rurali sulle macerie delle vecchie e parliamo di Ragusa IBLA e questi due poli, queste due piccole città entravano quasi non in competizione ma erano così distinte che nel 1865 si crearono addirittura due Comuni che poi vennero riuniti agli inizi del 900 e oggi assieme riescono a dare in armonia una delle vedute dei panorami più belli in tutto il val di Noto e qui si può apprezzare molto bene il motivo per il quale questa città come anche Noto sia stata definita dall'Unesco interamente patrimonio dell’umanità perché si vede molto bene il territorio, l’uomo, le tradizioni che abbiano regalato all'umanità il proprio gioiello un gioiello che si vedono le asimmetrie delle abitazioni rese vivaci da quello che è il barocco con facciate in movimento, vuoti, pieni e soprattutto una creatività che solo le generazioni passate di questo luogo hanno saputo regalare al pianeta
In questo richiamo di storia e architettura ci sono le vie, le viuzze le piazze di Ragusa ibla ed ha preso vita una delle serie televisive più famose della storia della televisione Italiana cioè il Commissario Montalbano proprio in questi luoghi tante vicende hanno passeggiato tanti protagonisti però in realtà il val di Noto a questo straordinario racconto i vari romanzi di Andrea Camilleri ha aggiunto un protagonista in più il barocco che non era previsto nei romanzi che invece riesce a dare un’atmosfera particolare con quella roccia, pietra che si scalda al sole con il cielo azzurro, le nuvole bianche quei silenzi delle piazze, quel calore umano cioè il calore della storia e della genialità delle generazioni passate che hanno creato una scenografia perfetta per quel racconto e non solo per quel racconto perché a volte queste strutture queste architetture costellano il val di Noto e diventano quasi dei protagonisti del racconto come per esempio la chiesa di San Giorgio


Siamo di fronte a questo capolavoro assoluto la chiesa di San Giorgio è davvero qualcosa di straordinario un vero e proprio capolavoro un’esplosione del barocco Rococò e quello che veramente colpisce è non solo la sua luminosità ma anche questo suo movimento questo suo trionfo centrale verso l’alto con la cella campanaria al terzo ordine in tutta Europa quando venne edificata questa chiesa c’erano tanti altri esempi ma soprattutto quello che li colpiva era la severità di tante facciate di tipo romanico vivente ma molto austere e invece queste chiese sfiguravano di fronte al calore di un capolavoro assoluto se volete tante chiese tendevano a respingerli con la facciata, questa tende ad accoglierle e quello che vediamo è il risultato della genialità di un uomo Rosario Gagliardi questo architetto ha realizzato tantissimi capolavori che noi oggi ammiriamo però paradossalmente sappiamo ben poco di lui non sappiamo che volto avesse, non esiste un suo ritratto e non sappiamo esattamente quando è nato il 1690 non sappiamo quando è morto forse nel 1762 non esiste la sua tomba però quello che sappiamo è questo che in realtà non aveva avuto una preparazione di altissimo livello era il figlio di un falegname ed è stato questo suo contatto con le maestranze con gli artigiani a consentirgli di dare forma all'architettura, di far sprigionare la vita alla pietra, di permettere alla pietra di muoversi non solo di fare delle ondulazioni ma di esprimere di dare calore e di trasformare la roccia di una specie di capolavoro che oggi ammiriamo e che il mondo ci invidia.
Il Barocco non è stato solamente il frutto di una coincidenza storica quello stile fantasioso e affollato tortuoso e abbondante è nella Sicilia dei continui terremoti della natura degli infiniti rivolgimenti storici del rischio quotidiano della perdita di identità come un’esigenza dell’anima contro lo smarrimento della solitudine e dell’istinto del deserto contro la vertigine del nulla
Le città le Chiese ma anche i palazzi di stile tardo barocco siciliano sono un patrimonio che il mondo ci invidia ma in realtà è qualcosa più profondo che noi Italiani riusciamo a percepire e cioè questi luoghi queste architetture rappresentano in realtà delle persone, un modo di pensare di vivere una cultura di generazioni che hanno voluto tutto questo il cui desiderio era quello di esprimere se stessi attraverso questa architettura e il proprio orgoglio la propria cultura la propria determinazione di cui si coglie anche se non ci sono più e bisogna dire che il tardo barocco siciliano è stato definito in vari modi è stato definito una anarchia equilibrata in effetti una forma di arte se ci pensate poetica, un po’ folle e certamente molto raffinata e troverete avrete queste sensazioni ovunque voi vi spostiate nel val di Noto da SCICLI a CATANIA, a NOTO,  MODICA, RAGUSA, CALTAGIRONE, a MILITELLO Val di Catania a PALAZZOLO ACREIDE ebbene avrete sempre questi stessi bagliori quasi dei sentimenti che voi cogliete profondamente in effetti questo non è una forma d’arte questa è gioia di vivere

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